GRANDE ALBERGO DI BOAREZZO

Sabato scorso io e Marco siamo, insieme a tre sensitivi, in Valganna, precisamente a Boarezzo per visitare il suo albergo abbandonato (coordinate Google 45.913825, 8.834319).

Veniva anche chiamato Albergo Pianbello e venne costruito negli anni 20 da Giovanni Chini, architetto chiamato l’artista del cemento per via della sua bravura: ha persino decorato la galleria della Stazione Centrale di Milano e la Stazione Marittima di Genova.

Attualmente i suoi discendenti sono i proprietari della struttura.

L’albergo ha 3 piani, aveva 70 camera e la sala da pranzo poteva ospitare più di 200 persone.

Al piano terra c’era il garage (ora divenuto legnaia) oltre a campi da bocce, tennis e sala biliardo.

L’albergo raggiunge il massimo splendore negli anni 30 quando le sue camere erano sempre piene e andare a Boarezzo da Milano era considerata una vera e propria vacanza visto che i turisti dovevano prendere il trenino che li avrebbe portati a destinazione.

Alla scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trasferì qui da Bologna la Ducati, che produceva trasmettitori radio e proiettili.

I Fratelli Ducati vennero accusati di collaborare con i nazisti e i dipendenti bruciarono i documenti sul monte Pianbello. Successivamente la ditta venne trasferita a Milano dove iniziò a produrre le moto che tutti conosciamo.

Al termine della guerra l’albergo cominciò a conoscere il declino poichè le mode vacanziere stavano cambiando visto che le persone preferivano andare al mare piuttosto che in montagna.

Venne chiuso definitivamente negli anni 70, ora sia l’albergo che gli edifici che ospitavano i dipendenti della Ducati e il personale dell’albergo sono in totale stato di abbandono ma sorvegliati dal signor Osvaldo, il custode della struttura. Parlando con lui siamo venuti a sapere che prossimamente la suddetta sarà riqualificata per diventare una casa di riposo per anziani.

Col suo permesso abbiamo potuto anche visitare gli appartamenti dei dipendenti dove sono ancora presenti i tipici arredi anni 70.

Tutto ciò potrebbe far ripopolare Boarezzo e dargli tutto il valore che merita, perchè è un vero piacere passeggiare per i suoi vicoletti e ammirare le numerose illustrazioni presenti sui muri delle case.

Ma tornando all’esplorazione urbana dell’albergo, si può dire che sono ancora visibili le decorazioni murarie delle diverse camere e i nostri amici sensitivi hanno avvertito diverse presenze in certe zone, tant’è che il rilevatore di Marco si muoveva a più non posso quando passava dove dicevano loro.

Sicuramente erano vibrazioni positive e non di sofferenza come potrebbe succedere nelle carceri o negli ospedali psichiatrici.

Potrete vedere le reazioni delle medium guardando i nostri video:

 

 

Ecco qui anche qualche foto, le altre le troverete sulla mia pagina Facebook

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Al prossimo post

La Maletita Feliz

 

VIAGGIO A SEOUL: COME ARRIVARE

Finalmente dopo secoli parlerò del mio breve soggiorno a Seoul, Corea del Sud, che è avvenuto nell’Agosto 2016.

In principio i giorni in Corea non erano previsti, ma poi visto che dovevo fare scalo ho deciso di spostare la data di rientro pagando una piccola differenza e di allungare la mia vacanza.

Ne è valsa decisamente la pena perché Seoul è una città molto carina e la gente del posto è molto gentile: anche se non parlavano inglese mi hanno sempre aiutata e sicuramente ci tornerei.

Le uniche cose che non ho gradito sono state il soffocante caldo umido e il cibo con il quale non c’è stato proprio feeling.

Arrivare in Corea del Sud è semplicissimo: basta un passaporto valido e si entra, non servono visti o cose del genere come in Mongolia.

Sono arrivata alle 4.30 del mattino circa quindi ho preso un taxi che mi è costato sulle 70 Euro (c’è da dire che è abbastanza distante da Seoul) e ho soggiornato in un hotel dove la proprietaria è un’autentica donna con le palle che ho subito adorato.

L’albergo si chiama Gloryinn, il cui indirizzo è 343-1 Donho-ro, Jung-gu Jung-gu Seoul, le camere sono davvero molto piccole, servono davvero per dormirci e basta; qui vi lascio il video del mio room tour, ma è molto pulito, il prezzo è davvero modico, la colazione è inclusa ed è vicinissimo alla metropolitana.

 

Vi avviso solo che è SEVERAMENTE vietato fumare e se la proprietaria vi becca non ci mette due secondi a cacciarvi via: proprio mentre stavo uscendo dalla mia camera l’ho sentita discutere con una ragazza che si era permesso di farlo, quindi viaggiatore salvato mezzo avvisato.

Al prossimo post,

La Maletita Feliz

 

SECONDO GIORNO A MALTA: MERCATO DI MARSAXLOKK

Domenica 3 Gennaio, essendo un giorno festivo e sapendo che quasi tutti i negozi sarebbero stati chiusi, ho deciso di andare al mercato settimanale di Marsaxlokk.

Anche altri turisti e non hanno avuto la mia stessa idea: infatti l’autobus per raggiungerlo era pieno zeppo, fortunatamente l’ho preso dal capolinea e mi sono potuta sedere dall’inizio del viaggio.

Il tragitto da La Valletta al mercato dura circa 30-40 minuti e quando lo si raggiunge si può godere di una meravigliosa vista mare.

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Le bancarelle sono davvero tantissime, piene di oggetti tipici a prezzi convenienti.

Io mi sono fermata a prendere una bottiglietta di liquore alla carruba per Big Jim (so bene che li colleziona), dei cuoricini in pizzo per amiche e vicine di casa, due centrini in pizzo nero per i miei comodini e una borsa in stoffa ricamata per mia madre che ha apprezzato davvero tantissimo.

La bancarella che ho scelto per comprare gli oggetti sopra elencati vendeva tantissimi manufatti molto belli e a prezzi davvero ottimi.

   

  

  

L’ anziana signora che mi ha servito, anche se non parlava italiano, è stata carinissima dandomi ottimi consigli e aiutandomi a mettere la giacca quando è arrivato un po’ di freddo.

Se visitate questo mercato investite 50 centesimi per assaggiare una squisita torta al dattero fritta (viene cotta al momento) ma fate attenzione a non scottarvi perché è davvero bollente.

   

Io non mi sono fermata a mangiare lì perché i ristoranti erano davvero troppo pieni e a me la calca fa innervosire, quindi dopo aver visitato in lungo e in largo il mercato ho ripreso il bus e me ne sono tornata a La Valletta.

Poiché era davvero troppo presto per rincasare nell’alloggio (saranno state le 13), ho deciso di prendere il bus per Birgu Center dov’è situato il Palazzo dell’ Inquisitore.

Vittoriosa compensa Marsaxlokk per il suo silenzio, oltre al museo è anche possibile fare una bella passeggiata per i suoi vicoli.

Il prezzo del biglietto per il Palazzo dell’Inquisitore è di 6 Euro, c’era la combinazione per vederne un altro ma a me interessava solo quello.

L’ho trovato molto carino, ho visto il tribunale, la camera del guardiano dei prigionieri e le celle di questi ultimi con i muri imbrattati dai loro graffiti.

   
   
   
    
    
   
Nel cortile c’era anche il bagno comune, ossia una specie di fogna a cielo aperto.

   
    
    
    
 Ultima ma non importante è stata la piccola stanzetta delle torture che si può fotografare solo dall’esterno senza potervi entrare.

Qua ho appreso che le torture inquisitorie non venivano usate a profusione come si pensa, ma solo in casi eccezionali, duravano al massimo 30 minuti (sul tavolo della stanzetta era infatti presente una clessidra) ed era sempre presente un medico.

Spesso i prigionieri dovevano scontare penitenze come il digiuno a pane ed acqua e preghiere.

Terminata la visita ho fatto un giretto per Vittoriosa, ma sfortuna ha voluto che perdessi il bus e nella mezz’ora di attesa mi sono seduta a mangiare una ftira in un bar di fronte alla fermata.

Avevo ordinato una ftira con prosciutto e formaggio, ma mi hanno portato un pasto dentro due grosse fette di pane: il tutto era condito con burro, insalata russa e maionese con una piccola quantità di patatine.

   
 Io ne ho mangiato metà al bar e metà sul bus per ammazzare il tempo durante il viaggio di ritorno a La Valletta che essendo domenica era un vero e proprio mortorio.

La mia cena è stata a base di ravioli al salmone al Crianza Restaurant ed erano buonissimi.
Sarei voluta andare a La Mere ma erano pieni, ho rimediato prenotando un tavolo per il giorno seguente,

Al prossimo post

La Maletita Feliz

 

 

 

MALTA: IL MIO PRIMO GIORNO

Ho deciso di iniziare il 2016 a Malta poiché non avevo alcuna voglia di affrontare un terzo viaggio intercontinentale consecutivo ma bisogno di tranquillità in un paese con il clima mite.

Per risparmiare ho prenotato il volo dal sito www.airmalta.com e ne ho trovato uno ad un prezzo davvero conveniente.

Sono partita il 1 Gennaio da Milano Linate alle 9 del mattino mezza rimbambita per via dei bagordi di Capodanno terminati qualche ora prima (avrò dormito al massimo tre ore).

Fortunatamente il volo è partito in orario ed era completamente pieno (c’erano anche molti maltesi di ritorno a casa).

in attesa volo

annoiata mentre aspetto il volo/waiting for my plane

Durante l’attesa per imbarcarmi un uomo maltese dall’aspetto pari ad un uovo di Pasqua (basso, grasso e pelato) mi ha urtato in pieno viso con la sua giacca senza manco chiedermi scusa: ovviamente si è beccato una sonora sgridata e pretendeva pure di aver ragione.

Quando ho preso posto in aereo me lo sono nuovamente trovata davanti in procinto di sistemare il suo zaino nella cappelliera sopra la mia testa e sentendosi in colpa per prima mi ha chiesto scusa: è proprio vero che i prepotenti vanno trattati ad armi pari per metterli al loro posto.

Il volo è durato due ore, ho potuto ritirare la mia valigia quasi subito e mi sono diretta verso l’uscita dell’aeroporto dove mi attendeva il tassista mandato dall’alloggio, il quale mi ha dato le chiavi della mia camera.

Dopo aver disfatto le valigie e riposata un po’ (ne avevo davvero bisogno), sono uscita per il centro de La Valletta a fare un giro di perlustrazione: essendo un giorno festivo i negozi erano chiusi e dopo aver capito dov’ero sono andata a cercare un ristorante dove cenare.

A La Valletta mi sono resa conto che avrei dovuto prenotare in un’altra zona di Malta per via dell’innumerevole presenza di scale che io odio salire (fatemi fare anche 20 km in piano ma evitate di farmi percorrere una rampa di scale).

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Scale “romantiche”a La Valletta, “romantic” stairs in Valletta

La mia prima cena maltese l’ho consumata all’ Eddie’s Cafè, un locale in pieno centro dotato anche di tavolini all’esterno; pensavo fosse caro e invece i prezzi erano più che abbordabili: ho scelto un antipasto maltese e un e una torta di pollo.

Il cameriere che mi ha servita parlava molto bene l’italiano ed era molto carino.

Finito di mangiare me ne sono ritornata a dormire perché la mattina dopo volevo alzarmi presto e andare a visitare la Torre di Sant’Agata,

Al prossimo post,

La Maletita Feliz

ENGLISH

I decided to start the 2016 in Malta because I didn’t want to have a third consecutive intercontinental flight; but I also needed to spend some time in tranquillity in a warm place not far from Italy.

In order to save money I booked my flight last August from the website www.airmalta.com.

My flight was at 9:00 am from Milano Linate and I was a little bit tired cause of the last year party (I slept about 3 hours, lol).

Fortunately my flight took off in time and the plane was full (many Maltese were coming back home).

During my waiting a Maltese man looking like an Easter egg (short, fat and bald) hit my face with his jacket without apologizing: of course I told him not to be rude and he went away.

Some minutes later, when I was seated on the plane, he came near me to put his hand luggage in the cabin over my head and then he apologized: sometimes this king of people deserve to be got at.

The flight took about 2 hours to reach Malta, I retired my suitcase and reached the taxi driver sent from my hotel.

After unpacking and taking a rest I got out to perlustrate the zone and to find a restaurant to get some food.

In Valletta I realized that I would have booked my hotel in another zone in Malta cause of the presence of many stairs that I hate to take (I can walk 20 Km long flat street but don’t let me take a couple of stairs).

I ate at Eddie’s Cafè, a restaurant in the centre of Valletta with affordable prices and the waiter was very very nice.

I chose a maltese starter and a delicious chicken pie.

After eating I came back to my hotel to plan my visit in Saint Agatha’s Tower.

See you in the next post

La Maletita Feliz

 

 

 

PRUDENZE PER CHI VIAGGIA DA SOLA

Quando si viaggia da sole è sempre bene adottare delle misure di sicurezza per evitare di finire nei guai, io per esempio prendo queste:

  • Quando sono in un locale per mangiare o bere qualcosa non abbandono MAI quello che ho ordinato: è pieno di gente malintenzionata pronta a mettere qualche droga nelle vivande. In genere utilizzo la toilette appena arrivata o quando ho pagato il conto e sto lasciando il posto;
  • La sera evito di addentrarmi in luoghi lontani dal mio alloggio e in strade poco affollate;
  • Se per caso rimorchio qualcuno non lo seguo MAI a casa sua né salgo sulla sua macchina, al massimo viene nel mio hotel oppure se ne sceglie uno insieme per poi andare via autonomamente;
  • Evito di salire su taxi abusivi: infatti prima di partire mi informo sempre sulle compagnie ufficiali oppure mi prenoto un transfer tramite l’alloggio;
  • Prima di partire mi piace anche prenotarmi una guida locale per non farmi truffare o avere problemi linguistici, per verificare l’affidabilità controllo sempre le recensioni su TripAdvisor o Facebook;
  • Se devo prelevare dei contanti da un bancomat prediligo quelli con il gabbiotto a quelli che si affacciano direttamente sulla strada;
  • Se mi perdo preferisco chiedere informazioni alla polizia;
  • Non giro MAI con le mappe in mano per non far credere di essere una turista sprovveduta: se ho bisogno di aiuto fermo qualche passante;
  • Nella borsa tengo solamente poco denaro contante : il resto lo conservo in un marsupio sottilissimo che metto sotto la maglietta o i pantaloni; ben vengano anche le tasche interne;
  • Non tengo mai nello stesso posto soldi e carte di credito: per esempio i primi li metto in una tasca della borsa e le seconde in un apposito portacarte in un altro vano;
  • Se un posto non mi ispira fiducia seguo il mio istinto: non ci entro oppure me ne vado fregandomene di sembrare maleducata;
  • Tengo sempre con me i miei bagagli controllando che siano ben chiusi;
  • In genere mi faccio sempre raccomandare qualche posto carino dallo staff dell’alloggio e indicare le zone meno sicure da evitare;
  • Evito SEMPRE di ubriacarmi perché voglio mantenere sempre e comunque il controllo di me stessa, anzi se posso evito il consumo di bevande alcoliche o se proprio mi viene voglia lo faccio nella mia camera d’albergo;
  • Sembra una banalità ma ogni volta che sono nella mia camera mi assicuro che la porta sia sempre ben chiusa;
  • Come diceva sempre mia nonna: non dare mai confidenza agli sconosciuti, va bene essere gentili e amichevoli ma con la giusta misura;

Avendo sempre seguito queste norme di buonsenso mi sono sempre trovata bene e spero tornino utili anche a voi, anzi se ne avete altri sono ben accetti,

Al prossimo post

La Maletita Travelgirl

 

REYKJAVIK: UN’ ESTATE AL FREDDO

Nell’estate del 2013 io e una ragazza abbiamo deciso di passare le nostre vacanze estive nientepopodimeno che in Islanda.

In quell’anno compievo 30 anni e avevo appena dato l’acconto per comprare la casa, quindi volevo festeggiare queste due tappe importanti con un viaggio fuori dall’ordinario e l’ Islanda mi è sembrato il posto più adatto.

L’altra ragazza si è aggregata a me perché parlando su WhatsApp è emerso che anche lei avrebbe sempre voluto visitare quella città, quindi il giorno dopo (mi ricordo ancora che era un giorno di Gennaio del 2013) abbiamo organizzato il viaggio completamente via smartphone.

Abbiamo prenotato un volo diretto Malpensa-Keflavik con la Iceland Air e per raggiungere l’agognata meta ci abbiamo impiegato 4 ore.

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Siamo state accolte da una pioggerellina fastidiosissima e da un vento gelido, per fortuna che ci eravamo informate prima e nel bagaglio a mano avevamo messo dei leggings e un piumino per coprirci.

Per raggiungere il nostro hotel abbiamo preso un autobus e quando ci ha lasciate davanti all’edificio abbiamo realizzato che era un po’ distante dal centro (ma con un autobus eravamo lì in 15-20 minuti) ma non era brutto.

L’ addetto alla reception era un ragazzo davvero brutto, grasso e con i capelli unti a caschetto, io e lei, certe di non essere capite, ci siamo messe a fare dei brutti commenti su di lui quando abbiamo sentito un signore parlare prima islandese con lui e poi italiano con noi: a quel punto avremo voluto sprofondare dalla vergogna.

Sfiga ha voluto che da http://www.venere.com avevamo prenotato una notte in meno e avremmo quindi dovuto pagare un piccolo supplemento per quella di arrivo e l’addetto ha ben pensato di vendicarsi assegnandoci una delle camere più brutte dell’albergo: quella sera prima di andare a dormire ci siamo trovate a spostare la miriade di mobili davanti al letto prima di poterci sdraiare e finalmente dormire.

Per fortuna il giorno dopo abbiamo avuto una camera più grande e spaziosa del loculo precedente ma non ci siamo mai più permesse di fare battutacce e commenti in nessuna lingua.

La camera aveva il frigo e la cucina oltre che il bagno privato; l’unica pecca è che le finestre non si potevano aprire di molto.

Il wi-fi era gratis e l’abbiamo usato a tutt’andare, essendo il fuso orario 4 ore indietro rispetto all’Italia non era raro beccarmi le bestemmie da parte di mia sorella che veniva svegliata dai miei messaggi.

Il giorno dopo abbiamo passato praticamente tutta la giornata in un centro commerciale poco distante dall’hotel a causa del forte temporale, ma dal secondo giorno abbiamo fato un’escursione dietro l’altra scoprendo dei posti favolosi.

Io dico sempre che l’ Islanda mi è piaciuta molto più di New York, sarà che io sono una persona tranquilla e odio i posti affollati, ma vi posso garantire che Reykjavik ha davvero tanti suoi perché.

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La Maletita Travelgirl

ALGHERO SENZA LO STRANIERO: COME ARRIVARE E DOVE DORMIRE

In questa città mi reco almeno una volta l’anno perché la considero la mia seconda città, ci ho passato gran parte delle estati della mia vita e a volte anche dei Natali, quindi mi ritengo più che adatta per condividere la mia esperienza su questa favolosa città situata nel Nord-Ovest della Sardegna in provincia di Sassari.

E’ talmente bella che anche la compianta Giuni Russo le ha dedicato una canzone: Alghero.

Adesso che sono cresciuta vado da sola e non mi sono mai portata nessuno straniero divertendomi un sacco.

Qui gioco in casa perché mia mamma e i suoi parenti ci sono nati e conosco delle cose che magari dei turisti non sanno e mi piacerebbe condividerle.

Fatta questa piccola premessa ci sono due modi per raggiungere Alghero: in nave o in aereo.

La prima non la prendo da almeno 10 anni perché non ho l’auto e risulta essere un viaggio alquanto lungo e scomodo poiché dovrei recarmi a Genova e da lì imbarcarmi sulla nave precedentemente prenotata.

Preferisco di gran lunga salire su un aereo ed essere lì in poco più di un’ora: le compagnie aeree sono l’Alitalia con partenza da Milano Linate, mentre Easyjet e Ryanair partono da Milano Malpensa, per la precisione la prima dal Terminal 2 (quindi quando arrivate a Malpensa bisogna prendere la navetta gratuita che vi porta).

Una volta ritirato il vostro bagaglio potete prendere l’autobus che vi porta in centro città (i biglietti costano circa 1,5 Euro e ci sono le biglietterie automatiche) oppure il taxi e in circa 15-20 minuti lo raggiungerete.

Gli autobus partono ogni ora e sono puntuali.

Vi avverto che la guida dei suddetti è un po’ spartana perché le strade che collegano l’aeroporto di Fertilia ad Alghero sono un po’ tortuose, quindi se potete sedetevi e tenete ferme le valigie per non farle spostare in continuazione.

Per quanto riguarda l’alloggio io non ho problemi perché i miei genitori hanno acquistato una casa tantissimi anni fa, ma se non siete nella mia situazione avrete l’imbarazzo della scelta tra Bed&Breakfast, alberghi e appartamenti in affitto, basta cercare su Internet e sono certa che troverete la soluzione che fa per voi.

Vi sconsiglio di affittare un appartamento se siete da soli o in pochi perché hanno prezzi piuttosto alti, meglio puntare su un b&b.

Evitate inoltre di prendere in affitto case in pieno centro storico, specie se avete l’auto, poiché qui le strade sono piene di ciottoli, strette ed estremamente scomode.

Gli edifici sono per la maggior parte vecchi e hanno scale molto ripide, ricordo molto bene che quando soggiornavo nella casa di mia nonna dovevo stare attenta a non cadere.

Se poi volete venire qui a Luglio/Agosto potrete dire addio al sonno perché le strade sono estremamente affollate e chiassose.

Un’altra zona dove non prendere in affitto un appartamento è la Pietraia, il quartiere popolare di Alghero pieno di ubriaconi e nullafacenti che trascorrono gran parte delle loro giornate seduti fuori dai bar a fare commenti in dialetto catalano sui passanti (peccato che una volta ad uno ho risposto a tono perché lo capisco perfettamente zittendolo all’istante).

Le zone belle sono quelle vicino alla caserma dei Carabinieri, del Lido, della Pineta (dove c’è anche una bellissima spiaggia), in Via XX Settembre (una delle vie più grandi di Alghero), i Giardini della Mercede, la zona di S. Agostino, l’ Ospedale Vecchio o la Muraglia.

Anzi, in quest’ultima zona ,se avete qualche soldino da spendere, prenotate una camera all’ hotel Las Tronas, uno degli alberghi più lussuosi e belli della città che si affaccia direttamente sul mare (addirittura vendono le cartoline che lo ritraggono), date un’occhiata al sito web e fatevi voi stessi un’idea http://www.hotelvillalastronas.it.

Due alberghi più economici che conosco sono l’ Albergo Florida che è proprio di fronte al mare e l’hotel L’ Alguer, in zona Carabinieri a pochi minuti dalla spiaggia.

Di quest’ultimo è bella la posizione perché si trova in una strada poco trafficata e tranquilla.

Per trovare poi un bel b&b vi consiglio di consultare Facebook e di prendere direttamente i contatti con i proprietari della struttura.

Le zone che vi ho consigliato sono piuttosto vicine al centro che raggiungerete tranquillamente a piedi senza rimetterci il sonno (tenete conto che Alghero è una città piccola quindi non preoccupatevi).

Se volete qualche consiglio non esitate a contattarmi,

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La Maletita Travelgirl

CAPETOWN: DOVE DORMIRE

Io ho scelto un hotel in centro città, il Mandela Rhodes a Wale Street, ecco qua il sito http://www.mandelarhodesplace.co.za.

Più che camere direi che sono appartamenti e quello che mi è stato assegnato è più grande di casa mia (ero appena arrivata a Capetown, questo spiega il piumino leopardato sopra la poltrona).

Ci sono davvero tutti i confort: il frigo, la lavatrice, la cucina (non l’ho usata perché almeno in vacanza vado sempre al ristorante).

Come finestra ho avuto una porta-finestra con balcone alla pari con il muro.

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Il personale è davvero molto gentile e disponibile, all’interno della struttura c’è anche un bancomat da cui poter prelevare contanti.

Nemmeno il ristorante chiamato Doppio Zero è da disdegnare, ci ho mangiato diverse volte e ha un ottimo rapporto qualità prezzo.

Prima di partire per le escursioni facevo colazione nel loro bar, il Motherland Coffee Bar che è  una catena tipo Starbucks, il caffè e il cappuccino erano davvero buoni e non ho sentito la differenza tra Italia e Sudafrica.

L’albergo si trova vicino a Boo-Kaap, Long Street e tanti negozi dove poter fare shopping; a due passi c’è anche un supermercato (per me è una cosa indispensabile per comprare l’acqua o cose di prima necessità).

All’interno della struttura c’è anche un’agenzia per le escursioni, la quale offre anche il pick up gratuito da/per Waterfront e un negozio di souvenir di buona qualità gestito da personale sudafricano.

Se dovessi tornare a Città del Capo sicuramente lo risceglierei perché mi sono trovata davvero bene,

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La Maletita Travelgirl

BALI: DOVE DORMIRE

Se prenotate con largo anticipo su siti come www.expedia.it potete trovare delle ottime offerte: io mi sono appoggiata a questo sito e ho scelto il Grand Hotel Seminyak, pagato circa 20 euro al giorno solo per dormire.

E’ un albergo a 3 stelle molto carino e pulito con tanto di SPA all’ultimo piano.

Fa parte di una catena di alberghi e questo è situato appunto a Seminyak.

Le uniche pecche sono la piccolezza delle camere e la presenza di un’unica presa di corrente, per fortuna mi sono premunita di una multipresa e ho risolto il problema.

Il phon è su richiesta ma è lentissimo ad asciugare, per fortuna faceva caldo e non ne ho avuto molto bisogno.

Intanto vi mostro le foto della camera

La colazione si paga a parte ed è stato meglio così perché in genere la facevo fuori oppure mangiavo qualcosa comprata al supermercato che dista circa due minuti dall’hotel e che chiude all’una di notte (ormai era una mia tappa fissa e i commessi sorridevano ogni volta che entravo).

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Io ho soggiornato nella camera numero 305, situata all’ultimo piano vicino alla SPA, dove c’è il parrucchiere e le massaggiatrici, il posto è molto pulito, carino ed economico, quindi vale davvero la pena farsi spuntare i capelli (il parrucchiere Kikki è un personaggio, se ci andate ve ne accorgerete) o qualche massaggio (le massaggiatrici sono discrete e gentilissime).

Il personale alla reception è giovane e gentile.

Un’altra cosa bella di questo hotel è la prossimità alla spiaggia e a tanti ristoranti; io andavo sempre al Cendana perché la cucina locale è ottima, non vi sono tasse di servizio e il personale è molto carino.

Il ristorante dell’hotel era in fase di ristrutturazione, quindi non ho potuto provarlo; hanno anche la piscina ma non ci ho mai fatto il bagno (piuttosto me ne andavo in spiaggia).

Se avete domande commentate pure il post e io vi risponderò molto volentieri 🙂

A presto

La Maletita Travelgirl

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