ORRIDO DI BELLANO – CASA DEL DIAVOLO

In questa esplorazione io, Marco e il Pink Fluffy Unicorn ci siamo recati in un posto che non è poi così abbandonato, ma merita sicuramente una visita: l’ Orrido di Bellano, il cui costo del biglietto d’ingresso è di 4 Euro.

E’ una gola naturale formatasi 15 milioni di anni fa dove scorrono le impetuose acque del torrente Pioverna, che un tempo alimentavano la centrale idroelettrica antistante.

All’entrata è anche presente una piccola torretta chiamata la Casa del Diavolo per via delle raffigurazioni demoniache su tutta la facciata; si vocifera inoltre che in questo edificio risalente all’800 si tenevano messe nere e festini inneggianti al maligno. Purtroppo è inaccessibile, ma la Proloco di Bellano ha in mente di restaurarla e di renderla visitabile. Davanti alla Casa del Diavolo sia a me che a Marco si sono spente le fotocamere…che il demonio non ami le foto? Chi lo sa.

Si visita la gola camminando sopra delle pedane sospese, dalle quali si possono ammirare le acque limpide e la natura rigogliosa che qua fa decisamente da padrona.

E’ anche possibile salire su delle scale, da cui si può godere della magnifica vista del Lago di Como.

La visita dura circa mezz’ora, anche perchè sono stati chiusi dei pontili (la Proloco ha in mente di farli riaprire) e la sera tutto l’ambiente viene illuminato da degli appositi fari che lo rendono ancora più suggestivo.

Come sempre vi lascio i link dei nostri video e le foto potete guardarle sulla mia pagina Facebook o sul nostro gruppo URBEX 4 PASSION.

 

 

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La Maletita Feliz

HAUL DECATHLON-TIGER-PRIMARK

In questi giorni mi è preso il piglio dello shopping, così sono andata nei negozi sopra elencati per comprare delle cose carinissime; ho anche girato un video dove mostro tutti i miei acquisti.

Da Decathlon ho comprato uno zaino trolley della Seven così da poterlo usare come bagaglio a mano senza spaccarmi la schiena in aeroporto.

Da Tiger ho invece preso un portauovo, due confezioni di perle di plastica a forma di frutta, due di adesivi a forma di cuore, una di spille fai da te, un mini set da cancelleria e un cavo per caricare il mio iPhone.

Poi arriva la spesa più pomposa che ho fatto da Primark:

  • 2 T-Shirt con le pailettes reversibili
  • un rotolo di carta da regalo
  • 3 cover per l’Iphone 5
  • un bicchiere di plastica con i pesciolini galleggianti
  • dei regali per Clara per i prossimi swap
  • 3 block notes (adoro scrivere!!)

Credo che un video dove mostro tutti i miei acquisti valga più di un elenco, perciò eccolo qua

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La Maletita Feliz

LA CASA DELLE FAVOLE

Ciao a tutti, in questo articolo, io, La Maletita Feliz e Devis Vezzaro, presidente dell’associazione culturale
I Luoghi Dell’ Abbandono“, vi porteremo in un posto incantato, la casa delle favole appunto.

Questo luogo è una villetta a due piani abitata un tempo da due fratelli, Alice e Nelly, che ad un certo punto
della loro vita smisero di lavorare per condurre una vita semplicissima e ritirata, rinunciando addirittura ad
avere elettricità, gas e acqua (durante la vista io e Devis non abbiamo trovato nemmeno un lavello o un bagno)
e nutrendosi per lo più di ciò che coltivavano e del bestiame che allevavano.

Trascorrevano le loro giornate a decorare le mura della loro abitazione con scene e personaggi fiabeschi, Nelly
ha costruito tante statue stupende che decorano i balconi e il giardino.

Per via della loro vita la gente del posto li chiamava Adamo ed Eva e su di loro sono nate varie leggende, tra
cui quella secondo la quale quelle statue erano state messe nel loro giardino al fine di catturare i bambini
poi mangiarli e seppellirne i cadaveri in un campo sul retro.
Ovviamente tutto ciò non è assolutamente vero, anzi chiedendo a chi li conosceva erano persone estremamente
educate, sensibili e colte, vivevano l’uno per l’altra.

Alice morì nel 2007 e secondo il suo volere venne sepolta con indosso la pelliccia e le scarpe di pitone perchè
sebbene non uscisse mai di casa amava essere sempre in ordine.

Nelly prima di raggiungere nell’aldilà la sorella fu ricoverato in due case di riposo, dove teneva gelosamente
le sue foto e raccontava sempre di lei.

Attualmente la casa è in totale stato di abbandono e degrado, immersa in una fitta coltre di alberi secchi
come se volessero nasconderla alla vista dei più, proprio come hanno sempre vissuto questi due fratelli.

Se volete saperne di più potete visitare il mio canale Youtube e le pagine Facebook

https://www.youtube.com/channel/UCH7GknpaTFfdXh1ZrwtgSAA

http://www.facebook.com/lamaletitafeliz

https://www.facebook.com/iluoghidellabbandono

Per i più pigroni lascio qui il video dell’esplorazione insieme a qualche foto:

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La Maletita Feliz

SEOUL: COSA COMPRARE

Non mi perdo in troppe chiacchiere, Seoul è il regno del pucciosame: quasi tutto è un fantastico pupazzetto, persino le mascotte della polizia e delle banche, quindi in quei giorni sono solamente impazzita mentre andavo in giro.

Una via dello shopping dove andare (che tra l’altro si trova pure a poche fermate di metro dall’albergo dove ho alloggiato) è sicuramente Myeongdong: un trafficatissimo via vai di persone che corrono da un negozio all’altro.

Qui si trovano i negozi delle marche di cosmetici coreani più famose: Tony Moly, Etude House, Too Cool For School, The Face Shop e via discorrendo.

C’è anche il negozio della Line Friends, dei personaggi dei cartoni animati famosissimi con i quali girano anche i video illustrativi in aeroporto.

A pochi minuti di distanza si trova anche la Torre di Seoul, basta prendere la seggiovia che e godere del fantastico panorama.

Su numerosi spazi sono stati appesi i lucchetti degli innamorati che vengono anche venduti nei negozi ma sono piuttosto cari.

E’ anche presente l’ Haechi Seoul, una divinità (pucciosa anche lei ovviamente) che porta buon auspicio.

Ho preso un gelato super colorato che poi ho buttato via perchè disgustoso.

Quindi oltre ai vari cosmetici pucciosi e non che si possono comprare a Seoul, si possono anche prendere in considerazione pupazzi e merchandising della Line e Kakao Friends (io mi confondo ancora adesso), ma anche maschere artigianali, costumi e borse tradizionali (sono molto cari).

Io ho fatto shopping anche al Coex, un enorme centro commerciale e ad Hanok Village.

Seoul non è sicuramente una delle città più economiche che ho visitato, quindi se volete risparmiare state attenti e guardatevi in giro prima di metter mano al portafoglio.

Ho anche girato un video Haul dove mi vostro tutti i miei acquisti coreani insieme a un vlog a Myeongdong, vi lascio i link qui sotto:

 

 

 

Potete anche vedere le mie foto sulla mia pagina Facebook

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La Maletita Feliz

 

VIAGGIO A SEOUL: COME ARRIVARE

Finalmente dopo secoli parlerò del mio breve soggiorno a Seoul, Corea del Sud, che è avvenuto nell’Agosto 2016.

In principio i giorni in Corea non erano previsti, ma poi visto che dovevo fare scalo ho deciso di spostare la data di rientro pagando una piccola differenza e di allungare la mia vacanza.

Ne è valsa decisamente la pena perché Seoul è una città molto carina e la gente del posto è molto gentile: anche se non parlavano inglese mi hanno sempre aiutata e sicuramente ci tornerei.

Le uniche cose che non ho gradito sono state il soffocante caldo umido e il cibo con il quale non c’è stato proprio feeling.

Arrivare in Corea del Sud è semplicissimo: basta un passaporto valido e si entra, non servono visti o cose del genere come in Mongolia.

Sono arrivata alle 4.30 del mattino circa quindi ho preso un taxi che mi è costato sulle 70 Euro (c’è da dire che è abbastanza distante da Seoul) e ho soggiornato in un hotel dove la proprietaria è un’autentica donna con le palle che ho subito adorato.

L’albergo si chiama Gloryinn, il cui indirizzo è 343-1 Donho-ro, Jung-gu Jung-gu Seoul, le camere sono davvero molto piccole, servono davvero per dormirci e basta; qui vi lascio il video del mio room tour, ma è molto pulito, il prezzo è davvero modico, la colazione è inclusa ed è vicinissimo alla metropolitana.

 

Vi avviso solo che è SEVERAMENTE vietato fumare e se la proprietaria vi becca non ci mette due secondi a cacciarvi via: proprio mentre stavo uscendo dalla mia camera l’ho sentita discutere con una ragazza che si era permesso di farlo, quindi viaggiatore salvato mezzo avvisato.

Al prossimo post,

La Maletita Feliz

 

PRIMARK MON AMOUR

Da quando hanno aperto il centro commerciale di Arese la mia tappa fissa per comprare oggetti low cost è proprio Primark: i vestiti non mi entusiasmano moltissimo -anche se quest’estate ho acquistato dei pantaloncini niente male- ma adoro i loro accessori come pochette, contenitori e cover per il cellulare.

L’altro ieri sono andata con la mia amica Elena e mi sono comprata quelle cose utili che spesso in altri negozi costano un sacco di soldi.

Stavolta il bottino di guerra è stato più piccolo rispetto all’altra volta: ho comprato solamente due pochette (io ne vado letteralmente pazza), dei contenitori da viaggio, tre lavette viso, due spugnette per il fondotinta e il set da tre piccole (col cavolo che vado a comprare le beauty blender originali) e un set di batterie mini stilo (stessa discorso per le spugnette da fondotinta).

A me piace anche comprare le cover per il cellulare ma stavolta sono stata sfortunata perchè quella che mi piaceva non era disponibile per il modello che ho io.

Appena posso ci torno, anche perchè sul sito Internet c’è 1/10 rispetto a quello che si trova in negozio, voi che ne pensate?

Intanto vi faccio vedere i miei acquisti

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La Maletita Feliz

MONGOLIA: I LORO GIOCHI DI SOCIETA’

Riguardando le foto scattate in Mongolia mi sono ricordata (chiedo infinitamente scusa per il disordine dei miei post ma tra lavoro, esplorazioni urbane e altri impegni spesso la testa se ne va a ramengo) che qui hanno dei diversi giochi di società nientepopodimeno che con le ossa di capra o di pecora.

Avete letto bene: proprio con le ossa dei due animali sopra citati, poichè ai tempi del comunismo c’era molta povertà e sicuramente non avevano abbastanza denaro per dei giochi veri e propri, inoltre tra i nomadi questo materiale abbonda come se piovesse.

Addirittura vendono le ossa lavate come souvenir racchiuse in un sacchetto o in una gher in feltro ad un prezzo davvero irrisorio (intorno ai 2,5-3 Euro), ne ho anche comprato un paio ma quelli a cui tengo davvero sono quelle che mi sono state regalate dalla matriarca nomade come portafortuna.

Io per evitare qualsiasi problema con la dogana (anche se non credo ce ne siano visto che capre e pecore non sono animali in via di estinzione) li ho piazzati nel bagaglio da stiva.

Ad ogni modo l’osso viene considerato un dado con 4 facce, eccole qui:

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Si può giocare solo con 4 ossa oppure con una grande quantità, dipende dal gioco.

A breve vi mostrerò un video dove la mia guida turistica mi spiega come si gioca, è in lingua inglese ed è stato girato proprio durante la mia notte nella gher dei nomadi.

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La Maletita Feliz

 

MONGOLIA: DRITTE & CONSIGLI

Dopo secoli riparlo nuovamente della Mongolia e vi do qualche consiglio che spero possa esservi utile qualora vi andasse di recarvi.

Innanzitutto devo dire che l’inglese non è quasi per nulla diffuso e ho fatto spesso fatica a farmi capire, ho fatto la cosa migliore: ingaggiare una guida turistica locale, se vi può tornare utile ecco il suo link Facebook, per me è stato come andare in giro come un’amica e mi è stata utile quando mi sono trovata in pericolo.

Per quanto riguarda le zone, sono da evitare quelle della stazione e i sobborghi perché piene di ubriachi e gente brutta.

Attenzione anche nei mercati, qua gli occidentali danno davvero nell’occhio.

Ogni macchina può essere un taxi, per chiamarne uno è sufficiente alzare il braccio e aspettare che una vettura si fermi davanti a voi. Il trasporto è davvero molto economico: io per mezz’ora di tragitto ho speso 3 Euro circa.

La cucina è molto monotematica, d’altronde essendo un paese freddo non è che i prodotti locali abbondino, ma la carne è sicuramente molto più buona della nostra poichè in Mongolia non vi sono allevamenti intensivi e il bestiame pascola liberamente.

Maneggiando il denaro noterete che la valuta locale non dispone di monete metalliche: la loro banconota dal taglio più piccolo non vale nemmeno un centesimo di Euro.

I negozianti sono molto onesti: più volte mi è capitato di dare più soldi del dovuto e me li hanno sempre restituiti; questa è la prova che anche se un paese non è ricco l’onestà può esserci.

Sicuramente è un paese che a mio parere va visitato per via della sua particolarità, ovviamente poi va a gusti,

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La Maletita Feliz

MONGOLIA: COSA MANGIARE

E’ arrivato il fatidico momento del lato culinario della Mongolia…bè che dire, sicuramente non è molto vegan friendly visto che è per la maggior parte costituita da piatti a base di carne.

Una cosa che mi ha lasciato molto stupita è la mancanza di dolci tipici: nei supermercati troverete snack, caramelle e cioccolati vari ma più che altro di importazione coreana e russa. Ho anche assaggiato le barrette di cioccolato Nesquik ma non mi sono piaciute moltissimo.

Io ho amato molto gli HULUSHUUR, ossia delle sorte di panzerotti fritti ripieni di carne trita e i ravioli di carne, i cosiddetti BUUZ.

Non disdegno nemmeno il the salato che risulta essere molto dissetante, mentre il latte di giumenta non fa proprio per me data la sua acidità.

Quando ho soggiornato dai nomadi ho assaggiato il formaggio che viene lasciato seccare sui tetti delle gher, era acido ma sfizioso, tanto che continuavo a piluccarlo.

Come contorno usano in genere l’insalata russa, le patate, i sottaceti o la barbabietola.

E’ comunque una cucina molto rustica e genuina visto che gli animali da macello vengono lasciati pascolare liberi e non confinati in allevamenti intensivi.

Poi spesso i locali mangiano come snack dei pinoli venduti spesso da ambulanti lungo le strade, come anche gli spiedini di carne grigliata.

Personalmente ho apprezzato moltissimo la cucina mongola e andavo al ristorante sempre con molto piacere visti anche i prezzi stracciati (si mangia tranquillamente con 4 Euro bibita compresa), l’unica cosa è che spesso i camerieri non parlano inglese ma con tanti sorrisi e qualche gesto ci si capisce.

ravioli

Buuz 

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frutti selvatici (non sanno di niente)

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formaggio secco

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formaggio secco sui tetti delle gher

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ulushuur ripieno 

 

 

MONGOLIA: A TU PER TU COI NOMADI

Potevo recarmi in Mongolia evitare almeno una giornata insieme ai nomadi? Ovviamente no, anche perché ero molto curiosa sia di saperne di più sul loro stile di vita, sia di dormire in una gher.

Premetto una cosa: spesso i nomadi sono più ricchi di chi vive in città poiché possiedono molti capi di bestiame da cui ricavano carne, pelle, lana, pellicce e latticini che vengono poi venduti nei centri abitati.

Il loro stile di vita  è molto duro visto che sono sottoposti al rigidissimo clima della Mongolia, specialmente in inverno, durante il quale qualcuno potrebbe trovare la morte andando alla ricerca di un capo di bestiame perduto.

Nelle vaste e verdissime distese gli animali vengono lasciati liberi di pascolare per poi essere richiamati vicino ai legittimi proprietari verso sera.

Se volete recarvi da loro fate venire con voi una guida locale perché non parlano per nulla inglese anche se si dimostreranno curiosi nei vostri confronti.

Come regali apprezzano molto la vodka e i profumi (i campioncini che danno in profumeria andranno benissimo): quando ho messo in mano questi ultimi alla matriarca le si è illuminato il volto segnato dal durissimo stile di vita.

C’è una regola: mai lasciare la porta della gher aperta con la luce accesa all’interno per evitare l’ingresso degli animali.

Per quanto riguarda il bagno avrete tutti gli angoli intorno a voi a disposizione: ebbene si, i propri bisogni fisiologici si espletano en plein air.

Il the salato offerto da loro è divinamente buono, il formaggio è molto acido ma gradevole.

Io sono stata lì solo una notte perché la vita da campeggio non fa proprio per me, però sono stata contenta di toccare con mano una realtà così differente dalla mia.

La matriarca, prima che lasciassi il loro accampamento, mi ha messo in mano delle ossa di animali che vengono usate come dadi come segno di buon auspicio: infatti le conservo gelosamente nei mio portagioie.

Io ho anche girato un video vlog del mio soggiorno coi nomadi.

Al mio ritorno dal viaggio abbiamo fatto anche un pic nic all’aria aperta e ho assaggiato il latte di giumenta…volete sapere come l’ho trovato? Guardate il video…

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